V.Mannelli _ By Veronica Mannelli
26.01.2013 11:38
Quando hai iniziato ad affacciarti al mondo della moda?
Ho seguito una carriera scolastica nell’ambito artistico conseguendo un diploma in “arti pittoriche e decorative” presso l’istituto d’Arte di Firenze che mi ha permesso di avere una conoscenza globale dell’arte e delle tecniche artistiche, un approccio a livello teorico e manuale completo.
Mi sono avvicinata poi al mondo della moda spinta da una grande curiosità e da un interesse innato per tutto ciò che in qualche modo rappresenta una creazione artistica applicabile alla vita quotidiana, mi sono così iscritta al corso “foundation” e successivamente a quello di “Fashion Design”presso il Polimoda International Institute di Firenze entrando nel mondo della progettazione e della creazione moda, scoprendo di aver trasformato quella curiosità in una grande passione, in un amore per il design che credo non mi abbandonerà più.
Terminati gli studi, con il debutto in passerella nel giugno 2010 al Teatro Saschall di Firenze della collezione “La Petite Plume”, che si è aggiudica il premio del Pubblico, ho iniziato con grande entusiasmo il mio percorso di formazione professionale presso l’azienda Flavio Castellani fino ad arrivare finalmente alla creazione di un mio marchio personale dal nome “V.Mannelli” promuovendo le collezioni con delle sfilate organizzate in alcuni dei migliori locali di Firenze (Colle Bereto, Yab disco club e Rooms) e della Versilia (Twiga club, MakiMaki e Aloha beach club).
Descriviti con 5 aggettivi
Mi descriverei come le donna che vado poi a rappresentare nei miei abiti, una donna complessa in ogni sua sfaccettatura, determinata e grintosa che mette in risalto in ogni momento la sua femminilità e la sua evanescente eleganza.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
Si punta sempre alle stelle: essere a capo di un team di professionisti, viaggiare, presentare le mie creazioni in tutto il mondo. Ma mi accontenterei anche di aprire uno Store tutto mio, magari a Milano, o da qualche parte del mondo. Vedremo
Quali sono i tuoi interessi?
Adoro i film anni 50, le fotografie in bianco e nero di Doisneau e la musica anni 80, disegnare a contatto col mare, la sabbia, la pineta.. penso che la natura sia il principio di tutto e pertanto il ritorno ad essa possa portare noi tutti alla creatività insita in ognuno di noi.
Mi ha sempre affascinato la storia dell’arte, del costume dell’architettura e credo siano fondamentali, ma ogni cosa è legata al suo tempo e ogni tua creazione descrive il tuo modo di vedere, sentire e interpretare la storia e la società e dei tuoi giorni. L’ispirazione è ovunque, si può trarla da un vecchio libro come da una canzone rock, non ci sono limiti.
I miei interessi spaziano aldilà di quello che mi piace, spesso non si segue una rivista perché ci affascina, ma semplicemente per conoscenza di quello che porta al suo interno, per informazione. L’informazione è la base di tutto, giornali, riviste, interviste, devi essere sempre un passo avanti a quello che si dice e che succede.
Hai uno stilista del cuore
Ci sono due personaggi che ho sempre ammirato, le cui vite ed opere mi hanno emozionata ed accompagnata facendomi sognare e motivandomi durante il mio periodo di studi.
La prima è sicuramente Chanel, colei che ha rivoluzionato il concetto di Eleganza legandola ad un lusso sobrio e senza sbavature. Con la sua personalità e il suo genio ha cambiato la donna nel suo complesso: la sua immagine, il suo ruolo, la sua femminilità, il suo potere. Lei stessa affermava di restituire al corpo delle donne la sua libertà.
L’altro è Roberto Capucci, con i suoi “Abiti-scultura” supera le forme convenzionali e le dissolve in emozioni. Creando con le sue rielaborazioni di elementi architettonici e naturali dei drappeggi scultorei trasformando i suoi plissè di georgette e taffetà di seta in pure suggestioni cromatiche.
Un colore che non indosseresti mai e perché?
Non ci sono colori che a priori non indosserei, inorridisco davanti alla volgarità, alle mise sfacciatamente troppo “ardite”solo per il gusto di strafare, mi innamoro invece di ciò che riesce a stupirmi, di qualcosa di puramente casuale, magari di un accostamento sbagliato che però risulta dannatamente bello
Di quale accessorio non puoi fare a meno?
Il colletto. Che sia semplice, bianco e inamidato o stile “colletto baby” tondo da scolaretta fino a quelli con bottoni gioiello, perle o pietre colorate. Non manca mai.
Come definiresti il tuo stile
Con la creazione del marchio V.Mannelli ho cercato di creare uno stile raffinato e innovativo, prestando attenzione all’eleganza dei dettagli, puntando però a stupire con creazioni stravaganti che rompono l’immaginario comune traendo ispirazione da varie influenze derivanti dall'amore per la storia e la pittura, dedicandomi alla ricerca applicata a tradizione e tecnica.
Disegni tu gli abiti che vediamo nelle varie fotografie V.Mannelli?
Assolutamente sì. Quello che mi ha sempre affascinato è la possibilità di tradurre un’idea in disegno, in tessuto, in un abito, di vestire una donna dalla testa ai piedi di idee, di creatività, di passione. Son soddisfatta perché nel mio piccolo riesco a farlo.
Confezioni anche abiti su richiesta?
Ogni mio abito può essere modificato per quanto riguarda lunghezza, scollo e maniche a seconda di chi lo indossa.
Dove possiamo vedere i tuoi abiti?
Attualmente è possibile seguire le nuove collezioni sulla pagina facebook del Marchio https://www.facebook.com/home.php#!/V.Mannelli?fref=ts
Scritto da Sacha Ricci